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 I Guardiani della Nuova Alba

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MessaggioTitolo: I Guardiani della Nuova Alba   I Guardiani della Nuova Alba Icon_minitimeDicembre 11th 2008, 23:06

I GUARDIANI DELLA NUOVA ALBA


I Guardiani della Nuova Alba Bg_fenice


LA STORIA
Gli umani insediatisi su Isylea organizzarono fin da subito un esercito in grado di difendere la popolazione dalle numerose insidie che la nuova terra poteva nascondere.
Se all’inizio questo gruppo di combattenti era formato principalmente da soldati reduci dai vecchi regni, da mercenari spinti dal bisogno di guadagnare per vivere, man mano l’esercito mutò in un corpo di guardia con regole e comportamenti ben precisi.
Fu soprattutto con la fondazione della seconda Kheam, che la fanteria leggera fu impiegata per salvaguardare le leggi imposte dal Protettorato e la quiete cittadina.
Nel frattempo, la fondazione della roccaforte di Nirs permise ai soldati più esperti di fronteggiare le invasioni delle popolazioni situate oltre la Via degli Dei e quelle, quasi sconosciute, stanziate a nord del continente, chiamati Dryma.
Per meglio dividere le forze tra le due città, fu in passato instaurato un sistema che prevede tuttora il reclutamento ed un addestramento a Khenam con un successivo trasferimento a Nirs come soldato vero e proprio. Superata una certa età o perdendo i requisiti necessari si rientrerebbe a Khenam per svolgere di nuovo un servizio di guardia cittadina.


DOVERI E LIMITI
I Guardiani della Nuova Alba sono l'Esercito che protegge il popolo umano, sono stipendiati e supervisionati dal Protettorato nella figura del loro Generale.
Ai membri dell'Esercito è proibita ogni attività che porti lucro o che rappresenti una deviazione dai lavori quotidiani, fra queste sono comprese le attività da bottega, la caccia o l'esplorazione non a fini militari.
I Soldati non prendono ordini da nessuno se non dai propri superiori, tuttavia il loro rispetto per i Templi è spiccato e accettano di buon grado i consigli degli Alti Sacerdoti.
I Guardiani ricevono dal Protettorato armi e armature necessarie per il loro lavoro, più uno stipendio, a seconda del grado gerarchico.
Ai Soldati è richiesto massimo rispetto per gli ordini dei superiori, una volta ufficializzati come soldati effettuano un giuramento davanti agli Dei e vengono tatuati per indicare la loro appartenenza.
Nei centri abitati e nei territori limitrofi i Guardiani svolgono funzioni di guardie cittadine, svolgendo indagini su crimini e criminali in collaborazione con le altre autorità preposte.
Hanno altresì l'obbligo di eseguire e far rispettare le sentenze penali e religiose.


I REPARTI
La Guardia della Nuova Alba è divisa in tre reparti. Essi sono:

FANTERIA
La fanteria di Khenam, denominata come “il sangue di Vilmis” per le loro casacche d’arme di color rosso, è costituita da uomini decisi e coraggiosi, abili nel combattimento ravvicinato. Sono soldati che disprezzano le cavalcature, per questo viaggiano a piedi anche per i lunghi viaggi. A volte sono rustici nel comportamento, ma nobili nel cuore, sanno infatti che ogni missione deve essere portata a termine con onore perché il loro Dio li segue ovunque.
Sono coloro i quali affrontano per primi il nemico,la prima linea contro le cariche del nemico,l'ossatura dell'esercito su cui tutti contano durante la battaglia,se i fanti vanno in rotta la battaglia probabilmente è persa.
Sono molto uniti tra loro tanto che si aiutano a vicenda nelle missioni ed in caserma, scambiandosi le cibarie e vestiari, sanno infatti che il loro compagno potrà salvarlo da una morte certa.
Si vestono umilmente sotto alla corazza e riempiono tutto il loro corpo di ferro per proteggersi il più possibile dallo scontro ravvicinato, anche se questo comporta un rallentamento nei loro movimenti.
In città, quando possono si recano in locanda per farsi una birra, bevanda rinomata tra loro più del buon vino, perché quando si tratta di ingozzarsi e far baldoria è la quantita a fare la differenza,non la qualità,per lo stesso motivo in quei momenti apprezzano di più una bella bistecca che un raffinato manicaretto culinario.
Sono atletici e ben strutturati fisicamente, infatti prediligono fare una corsetta che riposarsi dopo un pasto. Si divertono a confrontarsi l’uno con l’altro anche se spesso esagerano, ma raramente si creano disguidi all’interno del gruppo.
Verso le alte classi sociali rivolgono molto rispetto ed obbediscono sempre agli ordini, ma si innervosiscono se vengono trattati in modo sprezzante senza motivo, nonostante il loro importante apporto alla città.
Inoltre capita che nonostante le loro umili origini e il loro aspetto e modo di fare tutt'altro che eleganti,alcuni di loro smessa l'armatura,si avvicinino allo studio o all'arte, non per farne sfoggio o vantarsene, ma unicamente per evadere dagli orrori che il campo di battaglia gli mostra ad ogni guerra.
Sono legati a Vilmis perchè lo vedono un guerriero proprio come loro e a Vetien perchè sanno di rischiare ogni giorno la vita e che solo la misericordia della Dea può aiutarli dopo che la mannaia di un orco gli ha reciso la testa.


ARCIERI
Gli arcieri di Khenam, sono gli "occhi" di Vilmis e la "mano" di Veitien, attenti scrutatori, affidano il loro sguardo alla Luce di Vilmis e il loro braccio al Volere di Veitien mentre incoccano una freccia.
Sono tra i soldati più agili di Khenam ed il gruppo piu' versatile e mobile dell'esercito, nonché esperti nell’arte del tiro a segno con l’arco; si distinguono dagli altri due reparti per le loro casacce d'arme verde scuro, colore adatto a mimetizzarsi fra le fronde degli alberi.
In uno scontro armato, preferiscono tenersi a distanza e tendere con forza il loro arco, spostandosi velocemente per scagliare le loro frecce contro il nemico, da posizioni sempre diverse.
Cercano per lo più di evitare il combattimento corpo a corpo, dove sono comunque abili grazie alla loro velocità e destrezza con le armi corte.
Il loro equipaggiamento e' semplice ed essenziale: consiste in armature leggere in cuoio, preferibilmente borchiato, a coprire le parti piu' esposte, sotto usano abiti comuni.
Questo li rende adatti a muoversi ed arrampicarsi agilmente su alberi e pareti e a percorrere, senza grossi pesi, grande distanze anche a piedi, non disdegnando pero' l'uso di una cavalcatura, almeno per i viaggi piu' lunghi.
Per le loro caratteristiche vengono scelti come battipista durante gli spostamenti militari o le scorte a civili.
Sono un gruppo molto unito e si aiutano a vicenda, ma hanno anche forti legami con gli altri due reparti, perchè sanno che in momenti difficili, come in uno scontro corpo a corpo, potranno sempre contare sull'aiuto di una lancia o di uno scudo.
Non sono né rozzi, né colti, la loro essenza sta nella semplicità e nell'astuzia: usano la testa per superare ogni tipo di situazione, anche dove arco e spade non li possono aiutare.
Solitamente sono piu' discreti dei fanti, quando si parla di vizi, locande e bere, ma restano comunque abili amanti nella vita di città.
Sono molto legati agli insegnamenti religiosi, sia di Veitien, che di Vilmis; si sentono parte integrante della natura ed hanno un forte senso di giustizia.
Sono rispettosi verso tutti e spesso prendono la vita con filosofia.


CAVALLERIA
La cavalleria di Khenam, denominata “falchi luminosi”, per le loro bianche casacche d’arme, ha preso una connotazione particolare rispetto al resto dell'esercito, sono curati nell'abbigliamento, di gusti raffinati e mostrano un certo apprezzamento per le arti e la cultura. Tuttavia a questo gruppo spesso mancano le basi per comportarsi come vorrebbero, molti di loro non sono cresciuti in ambienti ricchi e il loro comportamento risulta “costruito”, ovvero utilizzano una serie di atteggiamenti per darsi un tono, anche se reagiscono male quando questa cosa viene sottolineata.
Come gruppo i cavalieri sono molto uniti, tra di loro si stabilisce quasi un rapporto familiare e sia in caserma che nelle missioni si preoccuperanno molto della loro comodità.
E' anche abitudine vestirsi in abiti eleganti, spesso non ritenuti adatti a soldati e sfoggiarli ogni qualvolta ve ne è la possibilità. Alcuni di loro spendono più soldi in abiti che in cose realmente necessarie ma questo serve a dal loro il tono a cui tanto aspirano.
I cavalieri sono quelle persone che volentieri si tolgono l'armatura per sedersi a bere del buon vino, dare feste nelle loro case sfoggiando il loro vestiario è un'abitudine ben consolidata anche se probabilmente sfigurerebbero in una situazione sociale davvero raffinata.
Il rapporto tra cavallo e cavaliere è dei più affascinanti, entrambi sanno che la vita dell'uno dipenderà spesso dall'altro e molti cavalieri son cresciuti nell'esercito assieme al proprio cavallo, per questo nessuno di loro sognerebbe mai di cibarsi di un equino e non mangerebbero la carne del loro cavallo nemmeno in pericolo di morte. Trattano il proprio destriero con ogni cura e lo trattano come se fosse un compagno più che un animale.
Vivono la religione in maniera esemplare, quasi volessero dimostrare agli altri la loro fede. In battaglia si sente spesso uscire il nome di Vilmis dalle loro labbra e portano immenso rispetto alla natura e al culto di Veitien.
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